martedì 27 ottobre 2009

Il significato della parola «ipocrisia» riportato nel vocabolario della lingua italiana Zingarelli è il seguente:«Simulazione di buoni sentimenti e intenzioni lodevoli che non si possiedono».
Lo sostituirei con il testo della lettera dell'inps che mi è arrivata oggi, in merito al precedente post sulla mattinata passata con Jimmy Ghione e Striscia la Notizia alla sede centrale:
«Gentile Signore, le comunico che è stata definitivamente esonerata da ulteriori visite di controllo o di revisione della permanenza del suo stato invalidante. Dall'esame della documentazione sanitaria (ma non erano «giustificazioni presentate» per altro insufficienti?) risulta, infatti, che la sua patologia rientra tra quelle previste (ah ora rientra⁈) dal D.M. 2/8/2007. Nel rinnovarle le scuse per il disagio arrecato, la ringrazio per la collaborazione e le ricordo che i nostri uffici sono a sua disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti».
L'unico commento che mi viene spontaneo, anche se può risultare semplicistico, è che tutto in questo paese rispecchia fedelmente quindici anni di mal governo a cui nessuna opposizione è riuscita a dare un freno, neanche quando ne ha avuto la possibilità. La sola arma efficace per risolvere i problemi, è lo sputtanamento mediatico. Che tristezza. Meno male che ancora esistono persone che si prendono la briga di difendere chi non ha voce in capitolo.

giovedì 22 ottobre 2009

Sono andato alla sede centrale dell’inps insieme a Jimmy Ghione e alle telecamere di Striscia la Notizia. Ma facciamo un passo indietro per spiegare meglio l’accaduto. Intorno a metà Luglio ho ricevuto una simpatica lettera di convocazione da parte della Commissione Medica Superiore dell’inps. Oggetto della missiva, una visita per controllare la permanenza del mio stato invalidante. Allegato al quantomeno curioso ‘papello’ (non vedevo l’ora di utilizzare questo nuovo termine), c’era una lista di patologie che, previa presentazione di valida documentazione, venivano esentate dalla visita. La mia condizione fisica rientrava in questo elenco, ho quindi mandato un fax con allegati come richiesto: il certificato di invalidità, una certificazione del medico curante e un documento d’identità. Per tutta risposta a Settembre mi è arrivata una nuova convocazione che recitava così: «A seguito delle giustificazioni presentate, la Commissione Medica Superiore ha fissato una nuova data di convocazione a visita medica per valutare la permanenza del suo stato invalidante». Le «giustificazioni»?? Ma dove siamo a scuola? Io ho mandato una documentazione ufficiale. La «permanenza dello stato invalidante»?? Come se potessi guarire o miglorare. Con il benificio del dubbio, visto che l’Italia è ormai il paese dei furbi, posso capire la diffidenza. Magari sarebbe il caso che la montagna andasse da Maometto a valutare, e non viceversa. Così ho pensato di contattare Jimmy, che avevo avuto la fortuna di conoscere un po’ di tempo fa. Il quale, già allora, mi aveva proposto di andare in giro a scovare magagne architettoniche, istituzionali etc. etc. Quale migliore occasione? Infatti, dopo essersi consultato con gli autori di Striscia, ha accettato ‘l’incarico’.
Ci incontriamo alle 8 e 30 di mattina davanti alla sede centrale dell’inps di via Chopin. Per evitare di essere notati ci infiliamo, insieme alla troupe e alla bellissima segretaria Caterina, nel Macdonald’s di fronte. Rispiego brevemente l’accaduto, mostrando le lettere ricevute e i fax spediti. Ci spostiamo sotto degli alberi dietro una fila di macchine, dove Jimmy mi fa l’intervista di routine per spiegare il motivo dell’incursione ai telespettatori:«Cari amici di striscia siamo qui con Lorenzo....». Partiamo all’attacco. All’ingresso gli usceri salutano il giornalista d’assalto molto amichevolmente, con grandi strette di mano e frasi d’incoraggiamento:«Daje Jimmy!». Ne deduco che non è la prima volta che lo vedono. Tempo fa era venuto con una signora non vedente. Arriviamo davanti alla reception e chiediamo di parlare con un responsabile. Dopo qualche minuto sbuca una dottoressa, faccia da joker e calze a rete nere neanche stesse uscendo a cena fuori. Non ci fa nemmeno parlare:«Le telecamere qui non possono entrare»
«Perché no? Vogliamo solo una spiegazione», ribatte Jimmy
«C’è un ufficio stampa, parlate con loro», si gira e se ne va.
Jimmy prova a incalzarla senza successo. Disponibilità zero. Usciamo dal palazzo e ci dirigiamo verso la sede centrale dove si trova l’ufficio stampa dell’inps. Incredibile ma vero, l’istituto nazionale di previdenza sociale non è accessibile. Non solo è quasi impossibile arrivarci per via delle macchine parcheggiate davanti e dei marciapiedi senza scivolo, ma ci sono anche due rampe di scale all’ingresso prive di pedana elettrica montascale. Aiutato dal mio assistente e dai membri della troupe riesco a superare l’ostacolo. Non facciamo in tempo a entrare che un usciere con tanto di mostrine stellate, inizia a inveirci contro:
«Non si può entrare con le telecamere, non si può riprendere il logo dell’inps!»
«Ma se il logo c’è anche fuori grande e grosso. E poi perché non si può riprendere, è protetto dai servizi segreti?»
«Fuori si, dentro no!», urla ancora il graduato.
Ci sistemiamo vicino alla guardiola, dove gli altri uscieri si mostrano più disponibili e gentili. Arriva una chiamata, vogliono Jimmy. E’ il capo ufficio stampa che chiede i miei dati e promette che scenderà al più presto. Passa mezz’ora, durante la quale presumibilmente si stanno studiando l’intero corso della mia vita. Alla fine si presenta. Si chiama Marco Barbieri e ci spiega qual è il problema. La asl e l’inps non comunicano. Vale a dire che l’inps, nel momento in cui chiama a visita di controllo, non conosce la patologia della persona perché la asl non fornisce le cartelle cliniche. Faccio notare che ho mandato dei documenti per provare la mia condizione. La risposta è che potrebbero essere falsi. Quindi un disabile con gravi problemi di mobilità, deve comunque presentarsi a visita per provare, senza ombra di truffa, la sua effettiva condizione stabilmente precaria. Nel mio caso, visto che mi sono presentato con ‘l’arma’ Striscia la Notizia, ho vinto una visita a domicilio. Per gli altri non cambierà un bel niente. A parte per quelli che diventeranno disabili dal 1 Gennaio 2010, visto che ci sarà una riforma e l’inps diventerà detentrice ufficiale di cartelle cliniche. La riforma non è retroattiva. Ci lasciamo con strette di mano e pacche sulle spalle, ma con la ormai consueta tristezza che in questo paese nulla funziona come dovrebbe. A presto.

P.S. Io comunque chiederò un risarcimento per il disagio subito. Faccio male?