martedì 14 settembre 2010

Voci.
Voci festanti mi riempono di una rara solitudine. Un tuffo in piscina.
Schizzi d’acqua come frammenti di ricordi mi bagnano, e non c’è più il sole caldo dell’estate passata ad asciugarli. Restano addosso umidi, ricordi felici carichi di tristezza. Non si può fermare il tempo, non si può vivere in un ricordo.
E’ già vecchio colui che vive di ricordi, almeno così si dice.
Ma è il ricordo a tenermi in vita, a scaldarmi quando ho freddo, a farmi volare appeso a una soffice nuvola, a lasciarmi l'odore di un momento.
Com’è difficile tornare poi al presente, senza un ricordo a cui aggrapparsi.
E’ già buio qui e tra un anno sarà di nuovo luce, e un sole caldo ad asciugarmi, e nuovi ricordi.
Tra un anno.

sabato 4 settembre 2010

Ieri sono stato a cena con una mia amica. Siamo andati al ristorante ''Ditirambo'' a Campo de' Fiori. Ristorante che mi sento di consigliare per le gustose e ricercate pietanze, nonchè per la cortesia di tutto il personale. Non sono qui per esaltare il cibo o l'andamento della serata, su cui tuttavia non ho nulla da obiettare. Voglio raccontare cosa è successo mentre aspettavo il mio autista-assistente che mi veniva a prendere. Gli ho dato appuntamento esattamente dove mi aveva lasciato, davanti a due posti per disabili di cui uno con tanto di concessione (targa privata). Al mio arrivo nel luogo designato ho trovato una macchina parcheggiata nel posto privato, senza permesso di sosta adeguato. Dopo un minuto è arrivata una vigilessa (fatto già di per se raro quanto l'apparizione di un tirannosauro) che, fatto un giretto intorno all'auto per verificare l'assenza di permesso, ha iniziato a scrivere una multa. Ah dimenticavo, in tutto questo io ero anche abbastanza ubriaco:
«Gli devi fare un milione di multa!»
«In effetti non ha il permesso»
«Già...».
Dopo il piccolo siparietto, la vigilessa si è girata verso il collega per chiedere l'ammontare della sanzione: sosta in parcheggio per disabili euro settantotto. Se volessero davvero fermare questo tipo di abusi basterebbe fare cinquecento euro di multa. Non vedremmo più una macchina neanche in prossimità di un posto per disabili. I disabili stessi vivrebbero nel terrore di parcheggiare nei posti a loro riservati. Dopo cinque minuti è apparsa la proprietaria dell'auto che rivolgendosi a me ha pensato bene di dire in modo ammiccante:
«Speriamo che non mi hanno fatto la multa»
«E invece te l'hanno fatta la multa brutta deficiente, tu qui non ti devi parcheggiare»
«Mi scusi»
«Mi scusi il cazzo, tu non ti ci devi mettere qui e adesso sparisci!».
La povera mentecatta è salita in macchina con la faccia da cagna bastonata e si è velocemente dileguata.
Allora, è meglio prendere una multa e subire l'umiliazione di un disabile che ti inveisce contro o evitare di parcheggiare dove non si può?
Ai posteri la 'poco' ardua sentenza...