martedì 30 settembre 2014

Come avrete capito, ho deciso di iniziare di nuovo a scrivere sul blog. È stato un anno di duro lavoro che non mi ha consentito di dedicarmici come avrei voluto. Adesso che il uovo libro sta per uscire, avrò più tempo e tanto da raccontare. Intanto beccatevi il mio nuovo tatuaggio, fresco di giornata.

lunedì 29 settembre 2014

La codeina schiarisce gli occhi.
Di tanto in tanto spostavo lo sguardo dallo schermo del computer e scrutavo la lunga lingua di sabbia che mi separava dal mare. In particolare tenevo d'occhio il piccolo cancello di legno ammaccato dal tempo che si affacciava sulla spiaggia. "Vado a farmi una nuotata, torno presto", mi aveva detto, e a me dispiaceva non poterla seguire. Il mare, lì davanti, era pieno di scogli: era impossibile per me immergermi senza rischiare di farmi male; per non parlare del muretto crollato davanti al cancello, che rendeva difficile raggiungere la spiaggia anche a chi usava le gambe. E il gioco durava finché non intravedevo la sua snella sagoma risalire lentamente. Dapprima minuscola che quasi si confondeva con la sabbia e la scarna vegetazione mediterranea che cresceva timida ai lati del cammino. Poi sempre più grande man mano che si avvicinava, elegante nei movimenti e con le cuffie bianche infilate nelle orecchie che sparavano musica a tutto volume, e i fili che le sfioravano dolcemente il corpo e sembravano far parte della leggera maglietta di lino che indossava. Dietro di lei la linea dell'orizzonte dove cielo e mare si incontrano, e a volte si fondono uno nell'altro come due amanti, era solcata da petroliere, navi da carico, da crociera e traghetti che si incrociavano e le attraversavano il corpo come possenti frecce, senza ferirla. Aveva la fronte liscia e il viso rilassato - e oserei dire felice - di chi si trova nel posto dove aveva voglia di essere. Gli occhi verdi chiari luccicavano come pietre preziose, e i lineamenti - più pronunciati del solito forse dall'eccessiva magrezza - completavano un ritratto iperrealista di rara bellezza. Continuavo a guardarla avvicinarsi alla veranda, e non vedevo l'ora di sentirle pronunciare la frase che ripeteva ogni volta: "Ti sono mancata?".
"Da morire", le rispondevo ridendo, quasi fosse un modo per dirsi che andava tutto bene.
La codeina schiarisce gli occhi e toglie dolori e brividi.
Un po' come faceva l'eroina un tempo, ma quella degli occhi è solo una mia teoria, o forse solo un'impressione. Unita alla tachipirina risolve il pacchetto febbre dolori, e regala una sensazione piacevole - e anche un'odiosa insonnia.
Oggi pomeriggio, prima di sentirmi male, mi scaldavo ai raggi dell'ultimo sole che irrompono prepotenti attraverso la finestra del mio studio. Prima che scompaia dentro il fianco del palazzo di fronte. A inizio estate il suo cammino finiva sul tetto, e le giornate erano più lunghe e calde, e non mi veniva la febbre per un colpo di freddo.
Adesso sposto lo sguardo dallo schermo del computer, ma non vedo né sabbia né mare, solo ricordi lontani di brevi momenti piacevoli, che si posano sul corpo come piccole gocce d'acqua prima di evaporare.