domenica 13 ottobre 2013

Una serie di post da fb (per chi non li avesse letti).

Pensieri post sbronza #1

Le dita della mano destra si muovono.
Il pollice e l'indice, in costante contatto da convivenza forzata, fanno piccoli scatti nervosi. Come due fidanzati che litigano per la mancanza di spazio vitale.
Il mignolo, invece, ha movenze circolari sinuose, sensuali. In assenza del suo vicino anulare si sente solo, e cerca di attirare l'attenzione del medio che è l'unico fermo nella sua imponenza. Nichilista e cinico spietato, conosce bene i suoi molteplici significati e li sfrutta.
La sa lunga il medio.


Pensieri post sbronza #2

Un ragazzo filippino di nome Brian che ho provato in questi giorni come possibile sostituto del mio attuale assistente, e al quale oggi ho comunicato che non è adatto per il tipo di lavoro, mi sta tempestando di chiamate e messaggi minatori in cui si augura la mia morte.
Se mi dovesse succedere qualcosa, sapete chi è stato.


Pensieri post sbronza #3

Ho freddo. Ho caldo. Ho l'acidità. Ho mal di stomaco. Mi bruciano gli occhi. Mi fa male l'avambraccio destro. Ho sonno. Sono nervoso. Sono contento. Ho la nausea. Mangio una cosa. Non berrò mai più un goccio di alcol in vita mia. Ho voglia di un bicchiere di vino. Non voglio parlare con nessuno. Mi sento solo e abbandonato.
Alla mia età, ecco cosa si intende per hangover.


Svelato il mistero sulle telefonate notturne da numero sconosciuto. Guarda caso ieri alle 23 e 30 ne ho ricevute sei di fila. Se uno più uno fa due, non poteva che essere Brian il filippino stalker. Ho rischiato di mettermi in casa uno psicopatico di prima categoria. E me lo avevano anche caldamente consigliato:''E' un bravo ragazzo''. Solo un tantino bipolare.


Lo stalker, anzi lo stronzo continua a chiamare da numero anonimo. Ieri, però, mi sono iscritto al sito Whooming che svela i numeri di tali chiamate. Indovinate un po' di chi si tratta? Sono andato dai carabinieri i quali mi hanno consigliato di preparare un esposto che consegnerò domani. In questo modo loro possono telefonargli e diffidarlo dal continuare con le ''molestie telefoniche'' (nome del reato). Se non viene a uccidermi, vi terrò informati.


Lo stronzo insiste. Ore 6 e 53 stamattina, e io ho dormito due ore. I carabinieri mi hanno rimandato a domani perché oggi non c'è il comandante che deve ratificare l'esposto. E' all'Angelus del papa, e io bestemmio.

16 commenti:

Unknown ha detto...

Ussignur! Ehm cosa rivendica l'amabile soggetto?

Lorenzo Amurri ha detto...

Il nulla cosmico del suo cervello.

giovanna ha detto...

Come è bello rivederti sul TUO blog! Fb non è per niente la stessa cosa, anche se sono tra i tuoi 10000 "amici" sotto un altro nome e ti seguo sempre, che peccato che quando sei stato a presentare il libro a Bergamo, l'ho saputo troppo tardi....avrei voluto abbracciarti!

Daniela F. ha detto...

Bentornato Lorenzo! Avevo proprio voglia di leggere qualcosa di tuo. Baci

Unknown ha detto...

Ho ricevuto in regalo il tuo libro il giorno del mio compleanno, un mese fa.
Ho protestato con la mia amica "no ti prego un libro triste no!!".. Lei rideva.. "tu leggilo e non ti preoccupare"..
L'ho letto.. ed eccomi qua.
Devo confessare che più di una volta durante la lettura ho trattenuto le lacrime, eppure sono arrivata alla conclusione che in tanti modi si può definire fuorché 'triste'.
Bello, emozionante, pieno di sorrisi e di speranza.
"Leggero" nel raccontare quella che deve essere una sofferenza indicibile.
Cose probabilmente già sentite e risentite in questi mesi.. bè.. mi unisco al coro.
Ho vissuto anch'io, per un periodo più breve e x motivi diversi l'esperienza della rianimazione, della terapia intensiva, della riabilitazione.
L'esperienza di essere una "paziente" in balia degli altri..
Mi sono così ritrovata ed immedesimata più di una volta nelle frasi del libro e tu sei stato veramente capace di rendere concrete emozioni, pensieri, sentimenti.
Un grande.
Complimenti.
E grazie.
Enrica.

Anonimo ha detto...

Lorenzo, complimenti per i tuoi libri.
Perdona, ti posso chiedere se conosci un certo Claudio Lepri?

Lorenzo Amurri ha detto...

@Enrica: grazie. @anonimo: so chi è Claudio Lepri, ma non è un mio amico.

Unknown ha detto...

Io ho finito il tuo libro in questi giorni.Mi ha commosso ma anche fatto molto ridere. Ho ritrovato il Lorenzo della mia infanzia (quanto invidiavo la tua famiglia io figlia unica) , quello che diceva cacca e cacco e che aveva la passione per le pistole. Insomma un simpaticissimo cazzeggione.

Unknown ha detto...

Ciao Lorenzo, ti ho visto per la prima volta alle Invasioni Barbariche e il giorno dopo ho comprato il tuo libro, incuriosita dal tuo modo di raccontare la tua esperienza di vita. Proprio oggi ho finito di leggerlo e la sensazione che ho provato, alla fine, è stata quella di un addio, come quando una persona se ne va e ti dispiace perchè sai che non la rivedrai più. Nel leggerti ho condiviso da lontano le tue sensazioni e sono entrata nella tua vita, chiudere il libro è stato come chiudere la porta di quella casa in cui mi hai fatto entrare in questi giorni di lettura... Così oggi sono diventata follower del tuo blog perchè credo che tu abbia ancora tanto da raccontare e io ho ancora voglia di leggerti.

Anonimo ha detto...

Ma come è andata a finire con il tizio??! O_o

cooksappe ha detto...

post sbronza!

Anonimo ha detto...

Peccato che tu non abbia piú voglia , tempo o ispirazione per continuare a scrivere in questo blog. Era molto bello e familiare . Non sono riuscita a trovare neanche lo spazio di cui parlavi su repubblica online. Non amo FB per cui ti aspetto al prossimo libro. Nel frattempo buon anno e buon compleanno.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Ciao Lorenzo ho letto il tuo libro anzi divorato, mi ha emozionato tanto. Grazie per averlo scritto. Vorrei tanto incontrarti magari in una delle tue presentazioni a padova. Complimenti. Laura

Prisca G. ha detto...

Caro Lorenzo,

ho letto con passione e commozione il tuo libro.
E' stato un tuffo nel passato, e nel presente, di persone care che hanno vissuto esperienze simili alle tue.
Grazie per l'esempio di coraggio, attaccamento alla vita e per l'affettuosa ironia che illumina il libro e il tuo sguardo.
Però non togliere il Crocefisso dalle case che affitti (Repubblica, 9.7.13): da Lui ricevi quello sguardo d'Amore che rende completa una vita!
Un abbraccio,
Prisca

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